lunedì 17 febbraio 2014

L'incredibile leggerezza di un'altalena


E’ innegabile quanto lo scorrere del tempo influisca sulle nostre vite e quanto alcuni eventi modifichino irrimediabilmente il nostro cammino. 
In un battito di ciglia ci troviamo a vivere una vita che solo pochi anni prima non avremmo nemmeno potuto – o voluto- immaginare.
Ciò che non ti saresti mai aspettato accade senza nemmeno darti il tempo di realizzare che era tutto fuorchè quello che pensavi potesse succedere.




Ti guardi allo specchio e capisci che la bambina che scorrazzava in bicicletta con le ginocchia sbucciate e i capelli sempre al vento, la stessa che inseguiva una meta imprecisa ma sempre ben chiara, ha lasciato il posto ad una donna instabile ma con i capelli quasi sempre ben sistemati , la stessa che cammina in equilibrio precario verso qualcosa che poi non si capisce bene cosa sia.




Si cresce, si cambia e si prendono percorsi diversi. Persone che un tempo erano la tua quotidianità improvvisamente diventano, nella migliore delle ipotesi, solo un dolce ricordo. Una parentesi, per quanto meravigliosa, di una vita che non è più quella di un tempo. Una vita in cui i ricordi d’infanzia riaffiorano solo col profumo di rosmarino fresco e l’aria dolce di una primavera in anticipo.
Perché si sa: non esistono più nemmeno le mezze stagioni. 
Non posso fare a meno di chiedermi: quando la routine e le responsabilità hanno preso il sopravvento sulla leggerezza? Quando la sabbia ha smesso di essere divertente ed è diventata fastidiosa ?

Il fango nelle scarpe non ti ha mai impedito di saltare in una pozzanghera 

eppure ora rifletti prima di ogni passo e analizzi attentamente ogni situazione, perché dopotutto i “grandi” fanno così. Loro sono responsabili, loro agiscono con la testa mica con la pancia. Obblighi e doveri diventano le tue priorità. Una giornata di sole non può di certo venir prima di una conference call con Londra.
La torta della mamma sarà anche più buona delle barrette ipocaloriche ai cinque cereali ma poi come la mettiamo con la cellulite?

Smartphone alla mano e computer in faccia, siamo ancora in grado di ricordare che profumo ha il prato del parco appena falciato? Il sapore della salsa fresca della nonna? Non Dovremmo forse iniziare a domandarci quanto è giusto, in questo scorrere di impegni e preoccupazioni, reprimere il Peter Pan che è in noi e quanto poco sarebbe sbagliato, almeno per un giorno, spegnere il cervello e vivere d’emozioni ? 




L'emozione di pane e marmellata. Di una gita al mare o in montagna o in qualunque altro posto in cui non servano le scarpe. 
Di una corsa spericolata, in discesa e con la bici - sia chiaro le sedute di spinning in palestra non fanno parte della categoria-. 
Di un sorso d'acqua fresca dalla fontanella del paese. Di un libro di favole, come se la realtà fosse davvero una bella favola. Delle ciliegie appena raccolte. Delle ortensie sotto casa della nonna. Del riposino pomeridiano. Delle farfalle bianche che volano sopra un campo di  violette.



Perchè in fondo la vita corre e non aspetta che tu, totalmente immersa nella frenesia delle tue futili occupazioni, ti accorga di lei. Non aspetta che tu ti renda conto della sua fugacità. Lei va su e giù come quell’altalena su cui tanto volevi andare perché la sensazione di volare era la più liberatoria delle gioie.

Marcel Proust mangiava madeleines e sorseggiava tè
 al fine di far sconfinare il passato nel presente”.
A tutti voi l’augurio di poter trovare le “madeleines” del vostro passato e vivere un po' di leggerezza nel vostro presente !







Credits- Tumblr e Valentina Hair

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