martedì 22 aprile 2014

Amare gli altri è una pesante croce




Amare gli altri è una pesante croce ma ,come ogni croce, non tutti sono disposti a portarla.
C’è chi non è in grado di farlo ma non per questo va biasimato.
Sacrificio, dedizione e bontà d’animo sono solo una minima parte di quello che comporta questo dolce “supplizio”. Occorre un’enorme forza di volontà da sfoderare quotidianamente con costanza e tanto impegno. Ma si tratta pur sempre di una volontà e in quanto tale non può che essere una scelta esclusivamente personale, priva di qualsiasi tipo di condizionamento esterno o interno che sia.

Poi c’è chi sceglie di farlo e ogni giorno porta avanti questa propria decisione con dignità e onore, mettendo da parte l'orgoglio e purtroppo, a volte, anche se stesso.
Mette in atto un agire senza maschera, pulito e dunque libero, compiendo una scelta vincente che può solo che nobilitare le decisione pianificate per quelle che sono le aspettative di un domani.
Una fermezza di cuore che è molto più di un impegno: una scelta d’amore, appunto.

La piccola scaltrezza sta nel non intasarsi d’inutili e futili parole, di tutto il pattume verbaleIn fin dei conti è amore anche se non si dice
Vivere e amare senza ghirigori, nella semplicità di una buonanotte sincera, con la consapevolezza che “A domani” è la promessa più bella che si possa ricevere ma allo stesso tempo fare.
O di un autentico buongiorno, con la speranza che lo sia davvero.

Attenzione però nello sperare di riscattare l’investimento compiuto.
Nel bene e nel male, l’amore non gode di un effetto boomerang e per quanto noi possiamo volerlo non sempre riceviamo una moneta in cambio. 
Dopo tutto ognuno di noi ha il proprio modo di vedere e sentire i sentimenti e i/le più " rocciosi/e" non facilmente si lasciano trapelare da un seme buono.

A dispetto di ciò sono sicura che il peso di questa croce un giorno verrà noi riconosciuto e guardando indietro, sia noi che quelli che ci circondano non potranno fare a meno di notare quanto giusta e nobile sia stata la nostra causa.
Se così non fosse, non bisogna demordere ma ricordarsi sempre che probabilmente si tratta di “vuoti a perdere”.

L’importante è continuare a far fede alla scelta compiuta a dispetto di tutto e di tutti.Non è forse questo in fondo il segreto ?

Ad Alessandra, per le nostre dolci e stimolanti chiacchierate.
Con la speranza che nonostante tutto quello che di brutto nella vita possa capitarci, la capacità di amare non ci abbandoni mai !





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lunedì 14 aprile 2014

Lontano dagli occhi, vicino nel cuore


C'è una forza che unisce le persone anche a distanza di miliardi e miliardi di chilometri.
E' un potere quasi soprannaturale che non avrebbe ragione d'essere se non legasse così in profondo le radici e i pensieri di due o più cuori.

No, non è l'amore, vi avverto !
Quello si rovina, svanisce, finisce, spesso senza neanche lasciare traccia. Dopo tutto anche i nodi dei più degni marinai, si sciolgono. No, è qualcosa che va oltre i terreni e comuni sentimenti, i quotidiani affetti. Sincerità nelle parole, onestà nei sentimenti, chiarezza nelle intenzioni sono solo le basi, ma c'è di più.

Niente di tangibile,niente di osservabile, niente di udibile.
E' più che altro una sensazione, una di quelle profonde, radicata tra il cuore e lo stomaco. Una di quelle che collegano ciò che potrebbe essere a ciò che forse è. L'impensabile, ancora ignoto alla nostra mente, con la realtà effettiva dei fatti.

Non importa quanta distanza ci sia tra due anime, non importa quanti chilometri, ore o lacrime ci siano di mezzo tra loro, si tratta di un filo invisibile che collega gli alberi di Central Park con i grattacieli di Osaka, passando per le piramidi d'Egitto e le steppe russe. La terra al cielo.

E' la capacità innata ma sorprendentemente naturale di riuscire a sentire dentro, di avvertire e di captare che anche dall'altra parte del mondo, qualcosa ha spezzato la routine di qualcuno a te mentalmente vicino e che questo probabilmente ha bisogno della tua presenza, fisica o virtuale.

Nei casi più "gravi" si presenta come un groviglio alla gola, seguito dall'impellente bisogno di dover chiamare quella persona. Nei casi meno gravi è una semplice e ingenua voglia di sentire come quella persona realmente stia. Non c'è un motivo, non c'è una logica c'è solo questa stramba percezione. 


Si, se lo state pensando, è pura follia, pazzia, tutto quello che di assurdo possa esistere. Eppure, avvertirete lo stupore quando sarete costretti a realizzare che effettivamente il vostro istinto e la vostra anima avevano ragione. A dispetto di tutte le regole e di tutte le pragmatiche dimostrazioni, qualcosa di più grande e profondo, chiamatelo istinto, chiamatela anima, era nel giusto.
Una muta richiesta d'aiuto, una silenziosa dimostrazione di affetto. 
Sarete dunque d'accordo con me che definirla empatia sarebbe riduttivo.

Mi è capitato diverse volte nella vita di provare questa sensazione e ho dato sempre ascolto a ciò che avvertivo, mettendo da parte l'orgoglio o la logica dei fatti. Sempre, tranne una volta. 
Probabilmente non saprò mai se il silenzio è stata la scelta più giusta, nell'incertezza vado avanti per la mia strada, consapevole che chi ami lo porti dentro anche a distanza. 

A mia Nonna e a tutti voi, con l'augurio di riuscire ad avere accanto chi amate.
Sempre, comunque e nonostante tutto !





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lunedì 7 aprile 2014

La cheesecake del mio cuore

"Non c’è posto al mondo che io ami più della cucina.


Non importa dove si trova, com’è fatta:
 purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene.

Se possibile le preferisco funzionali e vissute.

Magari con tantissimi strofinacci asciutti e puliti e le piastrelle bianche che scintillano."

Banana Yoshimoto


Ci sono momenti nella vita in cui tutto quello che devi fare è chiudere la porta della cucina, aprire una bottiglia di vino e accendere la radio.
Ci sono momenti nella vita in cui tutto quello che devi fare è dimenticarti che il mondo, gli impegni e la prova costume esistano.
Ci sono momenti della vita in cui : Cheesecake ! Punto e basta. 
Qui la ricetta, perchè in fondo è bello condividere piccoli grandi segreti di felicità !

Con la speranza che siano dolci momenti o qualcosa di più. 

N.B.: Per dovere di cronaca ringrazio Giuliana per la ricetta iniziale che io ho poi rivisitato. 



Ingredienti
300 grammi biscotti secchi (perfetti i Digestives integrali o le Primizie Mulino Bianco)
100 grammi burro
1 cucchiaino miele
300 grammi mascarpone
250 grammi ricotta
200 grammi zucchero
150 grammi panna da montare
40 grammi yogurt intero
4 uova
1 limone
1 bacello di vaniglia o 2 bustine di vanillina
1/2 cucchiaio di farina

Procedimento
Tritare i biscotti e unirli con il miele e il burro fuso mescolando bene.
Creare il guscio biscotto della torta foderando uno stampo da forno con le cerniere (anche sui lati, non solo sulla base)
Amalgamare il mascarpone e la ricotta setacciata.
Aggiungere lo yogurt, lo zucchero e la scorza di limone.
Grattare i semini da un bacello di vaniglia essiccato e unirli all'impasto di formaggi (o semplicemente aggiungere la bustina di vanillina).
Sbattere le uova e aggiungerle al composto.
Unire delicatamente anche la panna (non montata) e la farina setacciata.
Versare la crema nel guscio di biscotto e infornare a 160 gradi per 55 minuti.
Far riposare in frigorifero qualche ora prima di toglierla dallo stampo.
Ricoprire o con marmellata di fragole e fragole per decorazione, oppure ,nella versione più newyorker, con panna acida e caramello.







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