John Steinbeck diceva: “Le persone
non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone.”
Come
dargli torto?
A volte basta una semplice uscita fuori porta per cambiare gli occhi che ci
portiamo dietro da una vita e con essi credenze, opinioni e stati d’animo.
A volte non basta una vita per cambiare punto di partenza –e di arrivo.
Senza contare che il viaggio più grande è quello che facciamo (spesso senza
muoverci dalla sedia) dentro noi stessi, nei meandri della nostra testa e del
nostro cuore. Come se non potesse esistere l’una senza l’altro. Come se davvero
“dove ti porta il cuore” fosse l’unica meta possibile.
Se
poi metti insieme 4 ragazze diverse tra di loro in tutto, due delle quali non
si sono mai incontrate prima: la cenerentola maniaca dell’ordine che crede
ancora nell’amore e nel magico potere di un paio di scarpe firmate Zanotti. La
misantropa disincantata che quel viaggio l’ha fatto per divertimento ma si è
ritrovata a fare i conti con un passato che forse tanto passato non era.
La fidanzata annoiata in cerca di nuove esperienze che fidanzata alla fine dei
5 giorni non lo è stata più e infine la ricercatrice incallita di perché e
segni del destino che forse in quel destino ha iniziato anche lei a non
crederci più. Aggiungi tanta voglia di evadere dalla routine quotidiana, anche
questo per motivi totalmente divergenti; una casa al mare –e che mare!- che
tutte queste diversità come per magia sembra averle annullate e ancora diete
simil-vegane, libri che parlano d’amori orientali, parrucche poco credibili di
nome Camilla e chiacchiere da far resuscitare anche Sigmund Freud.
Il
risultato? Un cous-cous –di pesce e- di emozioni improbabili che tra liste
della spesa e locali post-dinner si è spinto spesso sull’orlo del precipizio
senza mai andare oltre. Un continuo camminare sul filo del rasoio e su sabbie
roventi alle 3.00 di notte come a mezzogiorno, giusto per prendere un po’ di
quello iodio “mattutino” che fa bene ai polmoni.
Partite
tutte con poca consapevolezza ma tanta voglia di ridere, ognuna alla fine della
vacanza ha trovato la risposta al suo interrogativo di partenza e non solo: l’
indirizzo di un favoloso parrucchiere, la marca di una crema corpo che Miranda
Kerr a confronto ha la pelle secca e il numero del nuovo rossetto color lampone
Mac.
E
se il ritorno porta addosso mal di testa di certo non se ne parla di mal
d’anima, bensì di un’avveduta coscienza di non essere la stessa persona che
qualche giorno prima con un bagaglio rilevatosi eccessivo era partita alla
ricerca di chissà che cosa e che alla fine ha scoperto che la vera gioia di
vivere è vagare.
A
tutti voi l’augurio di salpare le ancore alla volta di nuove mete.
Lontane
o vicine esse siano.
E alle mie nuove amiche, che hanno reso questo poco probabile viaggio folle e
meraviglioso.
Credits- Tumbrl