Quanto tempo sprechiamo quotidianamente nelle nostre vite ?
Quanti giorni, mesi, anni regaliamo al vento in nome di un qualcosa che non esiste più e che probabilmente non è mai esistito ?
Ancorati a detriti di vita passata che un giorno sarebbero dovuti diventare qualcosa di magnifico. Fossilizzati sulle macerie di un vaso che non ha più senso ricomporre.
Quanti giorni, mesi, anni regaliamo al vento in nome di un qualcosa che non esiste più e che probabilmente non è mai esistito ?
Ancorati a detriti di vita passata che un giorno sarebbero dovuti diventare qualcosa di magnifico. Fossilizzati sulle macerie di un vaso che non ha più senso ricomporre.
Prigionieri di catene di cui noi stessi non vogliamo
liberarci.
Ma perché ?
La verità è che il passato è pur sempre un posto nel quale
rifugiarsi.
Ricordare e soffrire è pur sempre meglio di non provare
niente.
E in fondo il conosciuto, per quanto sbagliato possa essere,
è sempre meglio dello sconosciuto.
Perché l’ignoto, con le sue soprese e le sue imprevedibilità,
non sai mai a cosa ti possa condurre.
Ti spaventa. Mentre, il passato no. Il passato alla
fine lo conosci.Nonostante le pene, ha pur sempre quel non so che di
familiare che ti fa sentire sana e salva.
Così preferisci star li, cullato da quel bianco rumore.
Andare avanti è una scelta eccessivamente rischiosa.
L’imprevedibile
può accadere e a te non piace farti trovare impreparata davanti a ciò che la
vita mette sulla tua strada.
Tu che hai sempre cercato di controllare tutto, ti senti smarrita a lasciarti
andare in balia degli eventi. Tu che hai sempre cercato di avere ogni cosa
sotto controllo, di farti trovare sempre pronta in ogni circostanza, non riesci
a fare quel passetto in avanti. Perché si sa: se vuoi andare avanti, devi pur
sempre perdere l’equilibrio per qualche istante. E perdere l’equilibrio è una
cosa che non puoi, non sai ma soprattutto non vuoi fare.
Ma quanto rimanere inermi è la soluzione giusta ?
Quanta vita vuoi ancora perderti per paura di ciò che non conosci?E’ già: “Che stupidi che siamo,
quanti inviti respinti, quante parole non dette, quanti sguardi non ricambiati.
Tante volte la vita ci passa accanto e noi non ce ne accorgiamo nemmeno.” Fossilizzati
su quel che è stato, per quanto glorioso e entusiasmante, ci dimentichiamo che
la vita vera è altro.
Ma soprattutto che la vita vera è fuori chissà dove e non nella cornice di una
fotografia scattata “quando ancora tutto era bello”. O nella boccetta di un
profumo dal quale non riusciamo a staccarci. O in una playlist di canzoni
passate che ascoltiamo più per il ricordo che per altro.
No.
La vita vera è fuori,
dove i raggi del sole illuminano il mondo.
Quei
raggi di sole di cui avevi dimenticato pure l’esistenza, perché ti eri
accontentata così tanto delle nuvole che anche il sole aveva perso importanza.
La verità è che vivere è difficile e lasciarsi vivere a
volte ci appare la strada più semplice da percorre, ma non per questo è la più
giusta.
La verità è che accontentarsi di qualcosa è ben diverso
dall’essere contento.
A me –concedetemelo- che ho smesso di accontentarmi.
E a tutti voi, con la speranza che possiate sorprendervi
della luce del sole.
Sempre, comunque e nonostante.
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