domenica 25 gennaio 2015

Dove i raggi del sole illuminano il mondo


Quanto tempo sprechiamo quotidianamente nelle nostre vite ?
Quanti giorni, mesi, anni regaliamo al vento in nome di un qualcosa che non esiste più e che probabilmente non è mai esistito ?
Ancorati a detriti di vita passata che un giorno sarebbero dovuti diventare qualcosa di magnifico. Fossilizzati sulle macerie di un vaso che non ha più senso ricomporre.
Prigionieri di catene di cui noi stessi non vogliamo liberarci.

Ma perché ?

La verità è che il passato è pur sempre un posto nel quale rifugiarsi.
Ricordare e soffrire è pur sempre meglio di non provare niente.
E in fondo il conosciuto, per quanto sbagliato possa essere, è sempre meglio dello sconosciuto.
Perché l’ignoto, con le sue soprese e le sue imprevedibilità, non sai mai a cosa ti possa condurre.
Ti spaventa. Mentre, il passato no. Il passato alla fine lo conosci.Nonostante le pene, ha pur sempre quel non so che di familiare che ti fa sentire sana e salva.
Così preferisci star li, cullato da quel bianco rumore.
Andare avanti è una scelta eccessivamente rischiosa. 

L’imprevedibile può accadere e a te non piace farti trovare impreparata davanti a ciò che la vita mette sulla tua strada. 
Tu che hai sempre cercato di controllare tutto, ti senti smarrita a lasciarti andare in balia degli eventi. Tu che hai sempre cercato di avere ogni cosa sotto controllo, di farti trovare sempre pronta in ogni circostanza, non riesci a fare quel passetto in avanti. Perché si sa: se vuoi andare avanti, devi pur sempre perdere l’equilibrio per qualche istante. E perdere l’equilibrio è una cosa che non puoi, non sai ma soprattutto non vuoi fare.

Ma quanto rimanere inermi è la soluzione giusta ? 
Quanta vita vuoi ancora perderti per paura di ciò che non conosci?E’ già: “Che stupidi che siamo, quanti inviti respinti, quante parole non dette, quanti sguardi non ricambiati. Tante volte la vita ci passa accanto e noi non ce ne accorgiamo nemmeno.” Fossilizzati su quel che è stato, per quanto glorioso e entusiasmante, ci dimentichiamo che la vita vera è altro

Ma soprattutto che la vita vera è fuori chissà dove e non nella cornice di una fotografia scattata “quando ancora tutto era bello”. O nella boccetta di un profumo dal quale non riusciamo a staccarci. O in una playlist di canzoni passate che ascoltiamo più per il ricordo che per altro. 


No. 
La vita vera è fuori, 

dove i raggi del sole illuminano il mondo.

Quei raggi di sole di cui avevi dimenticato pure l’esistenza, perché ti eri accontentata così tanto delle nuvole che anche il sole aveva perso importanza.
La verità è che vivere è difficile e lasciarsi vivere a volte ci appare la strada più semplice da percorre, ma non per questo è la più giusta.
La verità è che accontentarsi di qualcosa è ben diverso dall’essere contento.

A me –concedetemelo- che ho smesso di accontentarmi.
E a tutti voi, con la speranza che possiate sorprendervi della luce del sole.
Sempre, comunque e nonostante.




Credits- Tumblr

giovedì 15 gennaio 2015

Pensieri semi-deliranti da febbre e bilanci d'inizio anno

I primi quindici giorni di questo 2015 sono appena trascorsi e io mi ritrovo qui a fare i conti con pensieri semi-deliranti da 38 di febbre e bilanci di inizio anno.
Perché in fondo ho capito che:

Anche se inizia un anno nuovo non è detto che le cose debbano per forza cambiare.
Che la neve esiste anche dove di solito splende il sole e il mare batte forte sugli scogli.
Che i pranzi infrasettimanali con cugine che sono un po’ come sorelle fanno bene al cuore e all’anima.
Che il risultato positivo di un esame che pensavi di non aver superato è una gioia immensa.
Che le colazioni dei campioni sono un rito a cui non voglio rinunciare per nessun motivo.


Che siamo tutti a portata di mano. E di aereo. E di cuore.
Che le cene di famiglia sono un caos ma un caos meraviglioso.
Che quest’inverno ho sfilato più calze io che portafogli un borseggiatore in metro.
Che ci si riposa solo dopo morti.
Che se hai delle amiche pazze quanto te non sarai mai sola.

Che tutti quanti possiamo perdere la rotta, l’importante è ritrovarla.
Che se salti il pranzo per 10 giorni finisci veramente per dimagrire senza accorgertene.
Che le sfogline del bar dietro l’angolo sono lo spuntino ideale a qualsiasi ora.


Che trovare l’amore è un po’ come trovare il giusto paio di scarpe: puoi perdere tempo a girare tutti i negozi della città, ma quando trovi quello che calza alla perfezione te ne rendi conto subito.
Che le opportunità vanno colte al volo.
Che la famiglia non è sempre solo quella di sangue.
Che il futuro è una cosa troppo importante per essere deciso nel presente.
Che un tè caldo può riscaldare bene il corpo ma anche l’anima.
Che la sessione invernale prima o poi va affrontata.
Che l’hamburger è solo Zangaloro Meat Factory. Così come la Caesar Salad.


Che procrastinare ad un certo punto semplicemente non si può più.
Che gli aperitivi con le amiche tra una chiacchiera d’amore e una di lavoro possono essere il finale perfetto di un perfetto weekend.
Che nessuno è esentato dal commettere errori. A volte anche per la seconda volta.
Che le amiche vere sono quelle che ti fanno capire dove sbagli ma non smettono per questo di volerti bene.
Che se ti presenti all'improvviso dalla Zia Alessandra all'ora di pranzo lei comunque ti fa trovare spiedini,patatine e un bicchiere di vino.


Che la stima e la fiducia vanno conquistate.
Che amare non è un privilegio è solo abilità e ridere di ogni problema mentre chi odia trema.
Che ad un certo punto devi tornare alla vita di tutti i giorni. Anche solo per sfamare quegli sciroccati dei tuoi coinquilini.
Che i regali di Natale ce li possiamo tranquillamente scambiare anche a Pasqua.
Che Dubsmash con 7 nipoti che urlano per la casa potrebbe far pensare a tuo nonno che in fondo qualcosa l'ha sbagliata. O che  l'ha azzeccata.
Che tra un po’ tornano dei pezzi di cuore dall’Irlanda con un carico di cioccolata tutta per me.
Che le pubbliche relazioni saranno il mio futuro. 
Che i saldi sono la scusa perfetta per acquistare capi della nuova collezione.


Che il legno di una barca ha sempre lo stesso profumo.
Che alcune amicizie durano per sempre. Altre no.
Che puoi essere figa quanto vuoi con il vestitino scollato a gennaio ma poi 38 di febbre te lo becchi comunque.
Che quando ti becchi quel 38 di febbre solo Siani con i suoi connetti a mammellata può risollevarti il morale.
Che le pennichelle con le sorelline ti fanno venir voglia di diventare mamma. Ma per fortuna poi torni in te.
Che la befana non porta via tutte le feste. Perché a metà gennaio tua zia propone ancora il pandoro con mascarpone e nutella.
Che a burraco sono imbattibile. 

Che la vita è quella cosa meravigliosa che può essere vissuta solo in avanti.

A Rossella e ad Angela, che nonostante siano diventate un avvocato e un assistente sociale di rispettabile reputazione continuano ad assecondare i miei deliri come se fossimo ancora  ragazzine.

Ai miei amici e alle mie amiche che non mi abbandonano mai, nemmeno quando sbaglio.

E a tutti voi, con la speranza che quest'anno appena iniziato continui a stupirvi. Sempre, comunque e nonostante









giovedì 8 gennaio 2015

Se mi chiedessero cos'è l'amore risponderei un vizio



Se mi chiedessero cos'è l'amore risponderei un vizio
Forse il più bello dei vizi, ma pur sempre una vizio e come tutti i vizi spesso fa male. E si badi bene,non parlo dell'effetto di dipendenza che crea. Quell'incapacità ad andare avanti senza; quel non riuscire a farne a meno; quel genere di vizio del tipo: non posso vivere senza di te. No, non parlo solo di quello.
In fondo non riusciamo a fare a meno di tante cose. La sigaretta dopo il caffè, l'abbraccio di un amico speciale, la serata devastante su un tavolino di un locale sempre troppo poco affollato. E non mi riferisco nemmeno alle conseguenze. Dopo tutto è scontato dire che ogni azione che compiamo ne ha. Sia essa una scelta o una non scelta. Possiamo preoccuparcene o meno, tenerne conto o meno, ma le conseguenze ci sono e ci saranno sempre. È legge di natura. 
Ciò a cui mi riferisco è l'effetto immediato del vizio. L'intima natura di sostanza stupefacente del vizio. Qualcuno dice droga. La vista è appannata, i contorni sfumati. Non c'è distinzione tra bene e male, tra giusto e sbagliato, tra reale e non. Esisti solo tu e il tuo vizio che rende giusto e reale solo quello che pensi di vedere. E a quel punto perdono importanza anche amici e parenti che ti indicano la strada corretta da percorrere, che ti invitano a non correre, a non cadere, a non cedere.
Ormai la droga ha fatto effetto e l'amore è diventato un vizio a cui non vuoi e non puoi rinunciare. Non importa di quanta razionalità e intelligenza tu sia dotato, non importa il buon senso o i valori con cui ti hanno cresciuto, tu vai avanti spinto dalla sensazione che quello che hai in testa, per quanto sbagliato e surreale possa sembrare agli occhi di chi non comprende, è l'unica meta da raggiungere. O almeno l'unica per cui valga veramente la pena di vivere.
Non posso fare a meno di chiedermi: non è forse questo il vero miracolo della vita ? 

Correre solo se ne vale la pena. E se poi dovessi scoprire che non ne è valsa la pena, poco conta. 

Perché in fondo non importa cosa trovi alla fine di una corsa, l'importante è quello che provi mentre stai correndo.


A tutti i miei amici che hanno smarrito la rotta, con la speranza che riescano a ritrovarla presto.
E a tutti voi che avete come vizio l'amore, con la speranza che non vi faccia smarrire la rotta.









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